Il termine “welfare” di derivazione anglosassone dalla locuzione “to fare well”, può essere tradotto in italiano in “benessere”. Il welfare è un concetto ampio che si estende a diversi settori, tra cui la salute, l’istruzione, l’assistenza sociale e la previdenza. La sua origine risale al periodo post-seconda guerra mondiale, quando molti paesi si resero conto dell’importanza di fornire un sostegno sociale ai propri cittadini.
COS’E’ IL WELFARE AZIENDALE
Il welfare aziendale è l’insieme di beni e servizi riconosciuti dall’azienda ai propri lavoratori dipendenti, con l’obiettivo di migliorarne così la vita lavorativa e privata.
I beni e servizi previsti in un piano welfare devono essere rivolti alla generalità dei dipendenti, o categorie omogenee di dipendenti.
Per categoria non si fa riferimento solo a quelle previste dal Codice civile (dirigenti, quadri, impiegati, operai ecc..) ma ad una categoria definita: chi ha un certo livello di inquadramento, chi ha figli a carico, chi fa il turno di notte, chi è stato assunto dopo una certa data ecc..
Questo è un concetto necessario per evitare la presunzione di erogazioni ad personam , ovvero rivolte soltanto ad una determinata persona.
VANTAGGI PER IL DATORE DI LAVORO
Perché le aziende fanno welfare? Il motivo è l’apporto di un duplice beneficio per l’azienda: relazionale ed economico.
Da un punto di vista relazionale, l’erogazione di welfare:
- aumenta la produttività dei lavoratori e, di conseguenza, la profittabilità dell’azienda;
- Accresce il senso di appartenenza e di fidelizzazione dei dipendenti;
- Riduzione dell’assenteismo;
- Si ha maggiore capacità di attrazione di nuovi talenti;
- Migliora l’immagine aziendale verso i propri clienti e referenti esterni.
Da un punto di vista economico, fare Welfare è stato reso vantaggioso poiché non vengono generati costi di contribuzione per l’azienda ed il dipendente riceve la somma erogata dall’azienda nel suo intero valore (si precisa che il limite di esenzione fiscale e contributiva varia in base al servizio o bene erogato).
L’art.95 comma 1 del TUIR prevede la possibilità di dedurre dal reddito di impresa tutte le spese sostenute in denaro o in natura per il lavoro dipendente, pertanto anche quelle relative all’erogazione di prestazioni di welfare.
L’eccezione è rappresentata dall’art.100 del TUIR (oneri di utilità sociale), in base al quale, la deducibilità dal reddito di impresa è limitata al 5 per mille delle spese per il personale dipendente con riferimento agli oneri sostenuti per opere e servizi con finalità di educazione, istruzione, ricreazione, assistenza sociale e sanitaria o culto, destinati alla generalità o a categorie di dipendenti e che siano state sostenute volontariamente, ossia per atto liberale dal datore di lavoro.
VANTAGGI PER IL LAVORATORE
Il welfare aziendale riconosce benefici fiscali e contributivi per il lavoratore destinatario.
In particolare da un punto di vista:
- Fiscale: le misure previste dal TUIR, art. 51, commi 2 e 3, sono escluse dalla formazione del reddito da lavoro dipendente;
- Contributivo: non costituisce reddito neanche dal punto di vista contributivo.
COME ATTUARE UN PIANO DI WELFARE?
Il primo passo per lo sviluppo di un piano di welfare è quello di analizzare i bisogni reali dei propri dipendenti.
Deve essere pensato per i lavoratori e quindi occorre tenere in considerazione le loro esigenze.
Ciò può essere attuato somministrando nella fase iniziale questionari che chiarisca quali sono i servizi e i beni più interessanti ed utili per loro.
In questo modo si potranno definire le necessità della popolazione aziendale per strutturare un paniere di flexible benefit di interesse ed utilità.
Una volta raccolte tutte le informazioni, occorre definire l’accordo aziendale.
Va quindi scelto il paniere dei beni e/o servizi che verranno erogati ai lavoratori (ad esempio: previdenza complementare, assistenza sanitaria, servizi all’infanzia, formazione, attività ricreative, trasporto pubblico, ecc.) ciascuno con una propria modalità di fruizione (servizi ad attivazione diretta, a rimborso o prepagati) ed infine valutata la necessità o meno di una soluzione tecnologica a supporto dell’erogazione dei beni e servizi, come una Piattaforma Welfare.
Una volta definito l’accordo aziendale, è fondamentale informare i lavoratori per coinvolgerli nel nuovo progetto ed eventualmente inserirli in percorsi formativi per un’eventuale utilizzo della piattaforma welfare.
CONCLUSIONI
Strutturare un buon piano welfare è importante sia per aumentare la fidelizzazione dei dipendenti sia per aiutare le persone a conciliare vita privata e lavorativa, nell’ottica del cosiddetto work-life balance.