Dal 1° gennaio 2022 entra in vigore la nuova soglia dei pagamenti in contanti, ultima tappa di un percorso per fasi previsto dal decreto fiscale n. 124/2019 che, all’art. 18, ha previsto:
- la riduzione da 1.999,99 euro a 999,99 euro a partire dal 1° gennaio 2022.
I trasferimenti superiori possono essere eseguiti esclusivamente per il tramite di banche, Poste italiane Spa, istituti di moneta elettronica e istituti di pagamento.
Dai 1.000 euro in su scatta la sanzione, come succedeva tra il 2011 e il 2016, prima che la soglia venisse alzata. Unica eccezione per le operazioni svolte dai cambiavalute iscritti nel Registro tenuto dall’Autorità prevista dal Testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia: gli scambi sono tornati alla soglia originale dei 3.000 euro. In questo caso, il decreto fiscale ripristina il limite originario a 3.000 euro.
Come ci si deve comportare?
Il nuovo limite dei contanti, in Italia a 999 euro e 95 centesimi, in quanto l’importo da pagare deve essere arrotondato per eccesso o per difetto ai 5 centesimi più vicini alla cifra dell’importo richiesto per motivi legati ai costi della produzione delle monetine da 1 e 2 centesimi, dal 1° gennaio 2022 si applica a qualsiasi tipo di pagamento che comporta il passaggio di denaro tra persone fisiche o giuridiche. Vuol dire che la norma deve essere rispettata quando:
- si acquista un bene (ad esempio, un mobile, un televisore, un gioiello, un computer, ecc.)
- si paga la prestazione di un professionista (l’avvocato, il dentista, il commercialista, ecc.)
- si fa un prestito a un figlio o si vuole donare una certa cifra
Se l’importo è di almeno 1.000 euro, si dovrà utilizzare un mezzo di pagamento tracciabile, come un bonifico o un assegno. Niente contanti.
Sono previsti pagamenti frazionati?
NO non sono previsti pagamenti in contanti frazionati per l’acquisto di un solo bene o per corrispondere ad un professionista il suo compenso per una sola prestazione. Pertanto, ricorrere ad un pagamento in contanti frazionato in modo artificioso per non utilizzare bonifici, carte di credito o assegni, è un comportamento sanzionabile. E il perché è facilmente intuibile: i piccoli pagamenti frazionati su cui non c’è alcun obbligo di tracciamento comportano un maggior rischio di evasione fiscale.
Quello che, invece, è perfettamente legale è suddividere la spesa per l’acquisto o per la prestazione professionale di importi superiore a 1.000 euro in questi casi:
- quando c’è un contratto che prevede un pagamento a rate, come nel caso dell’acquisto dilazionato di un’auto, di una cucina o di altri beni o servizi di un certo valore;
- quando il pagamento viene effettuato in parte in contanti (restando, comunque, al di sotto del limite dei 999,99 euro) e in parte con un mezzo tracciabile, purché si tratti di un’operazione tra privati.
Cambia qualcosa in banca?
In banca sarà consentito prelevare o versare sul proprio conto corrente o libretto di risparmio cifre superiori al limite imposto poiché in questo caso non si tratta di trasferimenti di denaro tra due soggetti diversi ma di movimenti che interessano una sola persona.
Si potrà, quindi, prelevare una somma pari o superiore a 1.000 euro dalla banca senza violare la legge, ma non potranno essere spesi in un’unica soluzione (per pagare con il denaro in contante il limite viene applicato) e allo stesso modo è possibile versare sul proprio conto corrente o libretto cifre superiori ai 999,99 euro senza incorrere in sanzioni.
Chi, ad esempio, incassa per la sua attività 700 euro oggi, 800 euro domani e 550 euro dopo tre giorni, può tranquillamente depositare sul proprio conto corrente i 2.050 euro frutto dei tre pagamenti effettuati da tre clienti diversi, tutti al di sotto del limite consentito.
Quali sono le sanzioni previste?
Chi non rispetta la nuova soglia di pagamenti in contanti fissata in 999,95 euro dal 1° gennaio 2022 rischia una sanzione, sia se paga sia se riceve il denaro. Insomma, ad essere punito non è solo chi paga in contanti superando il limite ma anche chi accetta il pagamento.
La sanzione minima in vigore dal 1° gennaio 2022 è di 1.000 euro.
Uso contanti per stranieri
Per gli stranieri che spendono in Italia è prevista invece una deroga disciplinata dall’articolo 3 del Dl 16/2012, convertito nella legge 44/2012. Grazie a essa, per l’acquisto di beni e di prestazioni di servizi legati al turismo effettuati da persone con cittadinanza diversa da quella italiana e che abbiano residenza fuori del territorio dello Stato italiano il limite per il trasferimento di denaro contante è infatti elevato a 15mila euro. La deroga dei pagamenti è soggetta, tuttavia, ad alcuni adempimenti posti a carico del venditore del bene o del servizio acquistato, tra cui l’invio di una comunicazione all’agenzia delle Entrate e il deposito dell’incasso il giorno successivo presso un intermediario autorizzato.