Dal 1° luglio 2022 a seguito del Il Decreto “PNRR 2” approvato dal Consiglio dei Ministri la fattura elettronica diventa obbligatoria anche per i seguenti soggetti prima esclusi:
- coloro che hanno adottato il regime di vantaggio (art. 27 commi 1 e 2 del DL 98/2011) o il regime forfetario (art. 1 commi da 54 a 89 della L. 190/2014);
- associazioni sportive dilettantistiche.
L’obbligo di e-fattura scatterà a partire dal mese di luglio 2022 solo se l’ammontare dei ricavi o compensi conseguiti nel 2021 risulta superiore ad una determinata soglia, che viene stabilita in euro 25.000,00.
Il decreto prevede inoltre un periodo transitorio con una parziale moratoria delle sanzioni. Difatti, se per i soggetti già obbligati ad emettere fattura elettronica il limite è di 12 giorni, nel periodo transitorio, che per i nuovi soggetti obbligati va dal momento in cui ha inizio l’obbligo fino al 30 settembre 2022, sarà consentita l’emissione della fattura entro il mese successivo a quello in cui l’operazione viene effettuata, senza che vengano applicate delle sanzioni.
La fattura elettronica
La fatturazione elettronica è l’intero processo digitale che permette la gestione delle fatture per tutte le fasi che le caratterizzano, ed ha inizio con la loro creazione, prosegue con l’emissione, la ricezione ed infine la conservazione, che a norma di legge ha durata pari a 10 anni.
In altre parole, attraverso la fatturazione elettronica e il sistema digitale che ne sta alla base si ottemperano tutti gli obblighi di emissione, trasmissione e conservazione delle fatture stesse, superando di fatto il vecchio materiale cartaceo.
Ciò che differenzia la fattura elettronica da quella cartacea è che una volta elaborata mediante l’utilizzo di un pc, un tablet o uno smartphone, deve essere trasmessa elettronicamente al cliente tramite il c.d. Sistema di Interscambio (SdI).
Come si compila una fattura
Per rendere una fattura elettronica conforme alla normativa vigente deve essere emessa seguendo un “percorso unico standardizzato” e quindi composto da tante azioni obbligatorie.
I passaggi da eseguire sono 4:
- Compilazione della fattura attraverso un software di fatturazione dedicato (sarà necessario produrla in formato XML);
- Firma digitale della fattura, tramite firma elettronica qualificata, per attestare l’origine e il contenuto della fattura;
- Invio della fattura al destinatario tramite il Sistema di Interscambio (SdI) dell’Agenzia delle entrate, un sistema informatico che funziona da “postino” per l’invio e la ricezione di fatture elettroniche, sia verso la Pubblica Amministrazione che verso i Privati;
- Recapito della fattura. Dopo i controlli tecnici automatici, il Sistema di Interscambio provvede a recapitare il documento alla Pubblica Amministrazione o al soggetto privato a cui è indirizzato.
In altre parole, il Sistema di Interscambio (SdI), dopo aver effettuato i controlli necessari a validare il documento, consentirà di consegnare la fattura al destinatario in base all’indirizzo telematico (ovvero un Codice Destinatario o indirizzo PEC) specificato sulla fattura.
Tra i controlli fondamentali rientrano:
- il controllo che la fattura risulti completa di dati obbligatori ai fini fiscali, nonché l’indirizzo telematico (c.d. “codice destinatario” ovvero indirizzo PEC) al quale il cliente desidera che venga recapitata la fattura;
- la verifica dell’esistenza sia della partita Iva del fornitore (c.d. cedente/prestatore) che della partita Iva ovvero il Codice Fiscale del cliente (c.d. cessionario/committente).
Ultimati i controlli, il soggetto che ha trasmesso la fattura sarà informato dell’avvenuta consegna con l’arrivo di una “ricevuta di recapito”, con indicato la data e l’ora di consegna del documento.
Il contribuente potrà curare l’intero processo di fatturazione elettronica:
- tramite il servizio gratuito messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate nella sezione Fatture e Corrispettivi presente nel cassetto fiscale;
- attraverso software di fatturazione elettronica più completi e a pagamento, che dovranno essere scelti anche sulla base della tipologia di attività e del volume degli affari del titolare di partita IVA.
Imposta di bollo
Se prima le partite IVA in regime forfettario erano obbligate ad apporre un’imposta di bollo di 2 euro su tutte le fatture cartacee di importo superiore a 77,47 euro, a seguito della fatturazione elettronica il dovere è ora adempiuto attraverso la valorizzazione a SI del campo Bollo Virtuale.
Al termine di ogni trimestre solare, il soggetto emittente dovrà sostenere il pagamento del bollo virtuale (pur rivalendosi sull’acquirente addebitandogli il costo in fattura) trovando sul proprio cassetto fiscale l’F24 o comunque il conteggio di quanto dovuto, per poi provvedere al pagamento nei termini previsti.