NASPI 2023: tutto quello che c’è da sapere

 

Cos’è la Naspi e a chi spetta

La Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego (NASPI) è uno strumento di sostegno al reddito corrisposto a tutti i lavoratori che hanno perso involontariamente l’occupazione, ed è stato assicurato dal datore di lavoro contro la disoccupazione involontaria. Tra chi ha diritto alla Naspi, a partire dal 1° gennaio 2022, sono compresi gli operai agricoli a tempo indeterminato e impiegati in cooperative e consorzi. E poi il personale artistico e i dipendenti a tempo determinato delle PA.

Quando un lavoratore ha diritto alla Naspi?

Si ha diritto alla Naspi nei seguenti casi:

  • Licenziamento disciplinare
  • Licenziamento per giustificato motivo
  • Risoluzione consensuale del rapporto di lavoro avvenuto in sede protetta
  • Dimissioni per giusta causa
  • Dimissioni rassegnate durante il periodo tutelato di maternità (300 giorni prima della data presunta del parto e fino al compimento del primo anno di vita del bambino)
Quali requisiti deve avere un lavoratore per avere diritto alla Naspi?

Il lavoratore che perde involontariamente il proprio lavoro ha diritto alla Naspi se possiede congiuntamente i seguenti requisiti:

-stato di disoccupazione, che deve permanere per tutto il periodo di fruizione dell’indennità;

– ha almeno 13 settimane di contribuzione nei 4 anni precedenti l’inizio del periodo di disoccupazione;

Novità Naspi 2023: dopo gli eventi di disoccupazione verificatisi dal 1° gennaio 2022, per ottenere la Naspi non è più necessario il requisito lavorativo delle 30 giornate lavorative nei 12 mesi precedenti (la novità è arrivata con la Legge di Bilancio 2022)

Quanto mi spetta di Naspi?

La Naspi si calcola partendo dalla retribuzione imponibile ai fini previdenziali degli ultimi 4 anni, divisa per le settimane di contribuzione e moltiplicata per il coefficiente numerico 4,33.

La misura dell’indennità di Naspi è pari al 75% della base di calcolo.

Tale misura non può comunque superare 1.470,99 € e si riduce del 3% ogni mese a decorrere dal 1° giorno del 6° mese di fruizione.

La Naspi è corrisposta mensilmente, per un massimo di 24 mesi.

Sono esclusi a tal fine i periodi contributivi che hanno già dato luogo ad erogazione delle prestazioni di disoccupazione.

La domanda di Naspi deve essere presentata all’Inps entro 68 giorni dalla cessazione del rapporto di lavoro.

Naspi e lavoro autonomo: cosa devo fare?

Il lavoratore con diritto alla Naspi che intende avviare un’attività di lavoro autonomo o iniziare un’attività in forma di impresa individuale o sottoscrivere una quota di capitale sociale di una cooperativa, può richiedere la liquidazione anticipata, in un’unica soluzione, dell’importo complessivo del trattamento che gli spetta e che non gli è stato ancora erogato.

A pena di decadenza, il lavoratore deve presentare domanda all’Inps in via telematica entro 30 giorni dalla data di inizio dell’attività autonoma o di sottoscrizione della quota di capitale.

Il lavoratore che ha chiesto la liquidazione anticipata della Naspi ed instaura un rapporto di lavoro subordinato prima della scadenza del periodo per cui è riconosciuta, è tenuto a restituire per intero l’anticipazione ottenuta.

 

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