Perchè assumere Colf e Badanti?
Le badanti sono operatrici assistenziali che si prendono cura delle persone a noi care, per le quali deve essere riconosciuto un adeguato trattamento economico. Quante volte hai sentito parlare di collaboratori domestici assunti senza un regolare contratto?
Sicuramente la motivazione che spinge al “fai da te” è quella economica.
Spesso si sentono le frasi “la mia famiglia non può sostenere un costo simile” oppure “abbiamo un accordo con la badante”…. niente di più sbagliato!
Perché Assumere Con Contratto Di Collaborazione Domestica?
La famiglia che non regolarizza il contratto di collaborazione domestica è soggetta ad un rischio molto elevato.
Come si dice, fin quando si va d’amore e d’accordo le cose vanno bene.
Ma è proprio quando iniziano le prime controversie che la situazione comincia a precipitare.
“Non mi hai pagato le ore di straordinario!” oppure “non mi hai fatto godere delle ferie”
Frasi che spesso sfociano in una vertenza sindacale.
Se la colf non in regola porta con sé dei testimoni che confermano l’esistenza di fatto di un rapporto di lavoro tra lei ed il datore di lavoro, e se non ci sono ricevute di pagamento firmate o tracciabili, la collaboratrice domestica potrà richiedere il pagamento di tutte le retribuzioni che ha già ricevuto, seppur in nero, oltre alle spettanze che sarebbero maturate nel corso del rapporto di lavoro (tredicesima, ferie, TFR, contributi previdenziali).
Quindi perché non assumerla?
Regolarizzazione del Rapporto di Lavoro
I collaboratori domestici sono quei lavoratori che svolgono la prestazione lavorativa per soddisfare la necessità della vita familiare. All’interno di questa macro categoria vi rientrano:
- Colf: lavoratori che si occupano delle attività di gestione della casa, curando igiene ed ordine
- Badanti: coloro che svolgono assistenza ad una persona non completamente autosufficiente o non autosufficiente
- Babysitter, cuochi, governanti, giardinieri
Di seguito si elencano quali sono i passaggi da seguire per non incappare in sanzioni amministrative spiacevoli per il datore di lavoro:
- Fare lettera di assunzione controfirmata dalle parti, nella quale vengono riportati i dati del rapporto di lavoro domestico (data di assunzione, livello di inquadramento, retribuzione, orario di lavoro ecc..)
- Comunicare all’Inps (tramite apposito canale) il rapporto di lavoro che si vuole instaurare, almeno 24 ore prima l’inizio della prestazione lavorativa
Se la colf è convivente va inviata la Dichiarazione di Ospitalità all’ufficio della pubblica sicurezza del comune dove si svolge la prestazione lavorativa solo nel caso in cui non abbia una stabile residenza in Italia registrata nell’ufficio anagrafe del proprio Comune.
L’aiuto del Professionista Esterno
Per la regolarizzazione del rapporto di lavoro domestico si consiglia di contattare lo studio professionale di fiducia, per approfondire la materia e per una sua corretta gestione.
Costituzione Del Rapporto Di Lavoro
Aspetti Generali
La figura del personale domestico può essere ricoperta da tutti i soggetti in età di lavoro, incluso i minori che hanno assolto all’obbligo scolastico.
In materia di disposizioni sanitarie, il D.L. n. 69/2013, convertito in legge n.98/2013 art.42, comma 7, ha definitivamente abrogato la legge n. 1239/1939 eliminando pertanto l’obbligo di presentazione del libretto sanitario all’atto dell’assunzione.
Documenti utili per la Comunicazione Di Assunzione
Per poter assumere come collaboratore familiare un lavoratore italiano, comunitario od extra comunitario è necessario inviare al proprio Consulente del Lavoro od altro intermediario abilitato, i seguenti documenti:
- Se italiano, copia del documento di identità in corso di validità (carta di identità, patente ecc.) oltre al codice fiscale;
- Se comunitario, copia del passaporto ed il codice fiscale;
- Se extra comunitario, copia del passaporto, permesso di soggiorno ed il codice fiscale.
Lettera di Assunzione
Il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro prescrive che tra le parti dovrà essere stipulato un contratto di lavoro, nel quale andranno elencate le clausole del rapporto di lavoro:
- Data di inizio del rapporto di lavoro ed eventuale data di fine rapporto (nel caso di contratto a tempo determinato)
- Livello di appartenenza
- Mansioni che il collaboratore familiare è tenuto a svolgere nel corso del rapporto di lavoro
- Durata del periodo di prova
- Esistenza o meno della convivenza
- Orario settimanale di lavoro
- Retribuzione pattuita
- Luogo di effettuazione della prestazione lavorativa
- Eventuale periodo di ferie pattuito tra le parti
La lettera di assunzione dovrà essere firmata e scambiata da entrambe le parti contraenti.
Comunicazioni Obbligatorie
La comunicazione di assunzione è un obbligo di legge.
Pertanto i datori di lavoro dovranno, entro le 24 ore antecedenti la data di instaurazione del rapporto di lavoro, inviare la comunicazione obbligatoria all’Inps, tramite canale telematico.
Le comunicazioni di variazione del rapporto di lavoro invece, deve essere presentata entro 5 giorni dall’evento, sempre tramite il canale telematico messo a disposizione dall’Inps.
Qualora invece, per qualsiasi motivo il rapporto di lavoro non abbia mai avuto inizio, è possibile l’annullamento entro il giorno di decorrenza dello stesso.
Sanzioni Amministrative e Penali
Nel caso di omessa o ritardata presentazione delle comunicazioni obbligatorie, sono previste sanzioni amministrative, da € 100,00 ad € 500,00 per ciascun lavoratore interessato.
Se il datore di lavoro non invia la comunicazione obbligatoria di assunzione, l’ispettorato Territoriale del Lavoro può applicare al datore di lavoro una sanzione che va da 1.500,00 € fino a 12.000,00 € per ciascun lavoratore “in nero”, maggiorata di € 150,00 per ciascun giorno di lavoro effettivo.
Nel caso in cui il datore di lavoro assuma un lavoratore sprovvisto di regolare permesso di soggiorno, alle sanzioni di cui sopra si aggiungerà l’arresto da 3 ad un anno e l’ammenda di € 5.000,00 per ogni lavoratore impiegato.
Svolgimento del Rapporto di Lavoro Domestico
Classificazione dei Lavoratori
Gli assistenti familiari sono inquadrati in 4 livelli, ciascuno dei quali prevedere un parametro superiore chiamato “super”. Analizziamoli nel dettaglio:
- LIVELLO A è Appartengono a questo livello i collaboratori familiari che, non avendo specifiche esperienze professionali, svolgono mansioni esecutive sotto la direzione del datore di lavoro: addetto alle pulizie, addetto alla stireria, aiuto cucina, addetto alla pulizia delle aree verdi, addetto agli interventi di piccola manutenzione.
- LIVELLO A SUPER è Addetto alla compagnia a persone adulte autosufficienti, senza effettuare alcun altra prestazione
- LIVELLO B è Appartengono a questo livello il collaboratori familiari che si occupano delle incombenze relative al regolare andamento della vita familiare: cameriere, giardiniere.
- LIVELLO B SUPER è Assistente familiare che assiste a persone autosufficienti e, se richiesto, alla pulizia della casa ove vivono gli assistiti. Appartengono a questo livello anche le babysitter.
- LIVELLO C è Appartengono a questo livello i cuochi i quali sono addetti alla preparazione dei cibi ed all’approvvigionamento delle materie prime.
- LIVELLO CS è Appartengono a questo livello i collaboratori familiari che assistono a persone non autosufficienti.
- LIVELLO D è Appartengono a questo livello i collaboratori familiari che ricoprono specifiche responsabilità e godono di autonomia decisionale: amministratore di beni di famiglia, maggiordomi, governante.
- LIVELLO DS è Assistente familiare che assiste a persone non autosufficienti in possesso di specifiche competenze professionali certificate.
Periodo Di Prova
Il periodo di prova è un accordo tra le parti utile a valutare i reciproci interessi, la cui durata è stabilita dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro. Da un lato il datore di lavoro effettuerà una valutazione sulla serietà ed attitudini professionali del lavoratore. Dall’altro, il lavoratore valuterà il gradimento dell’occupazione scelta.
Durante il periodo di prova entrambe le parti contraenti del contratto di lavoro hanno la facoltà di recedere dal rapporto senza darne preavviso, fermo restando l’obbligo retributivo per le giornate di lavoro prestate sino al momento del recesso. Decorso il periodo di prova, se entrambe le parti non ne danno disdetta, il lavoratore si considera confermato.
Orario di Lavoro
Per orario di lavoro si intende qualsiasi periodo in cui il lavoratore sia a lavoro, a disposizione del datore di lavoro.
Il CCNL fissa per i lavoratori a tempo pieno i limiti massimi di durata normale dell’orario di lavoro:
LAVORATORI CONVIVENTI
54 ore settimanali
LAVORATORI NON CONVIVENTI
40 ore settimanali
Riposi giornalieri: il lavoratore convivente ha diritto ad un riposo giornaliero di almeno 12 ore consecutive.
Qualora il suo orario di lavoro non sia collocato interamente tra le 06:00 e le 14:00 oppure tra le 14:00 e le 22:00, in aggiunta dovrà fruire un riposo intermedio di almeno 2 ore (normalmente nelle ore pomeridiane).
Risposi settimanali: il lavoratore ha diritto ad un riposo settimanale di 36 ore, 24 delle quali coincidenti con la domenica e le restanti 12 in qualsiasi altro giorno della settimana concordato tra le parti.
Per esigenze imprevedibili, qualora fosse richiesta la prestazione lavorativa nella giornata di domenica, sarà concesso un uguale numero di ore di riposo non retribuito nella giornata immediatamente seguente.
Le ore lavorate per la giornata domenicale saranno retribuite con la maggiorazione del 60% della retribuzione globale di fatto.
Vitto e Alloggio
Il lavoratore domestico, in funzione delle mansioni svolte, nonché dalla convivenza richiesta dal datore di lavoro, ha diritto oltre alla retribuzione in denaro, al vitto e all’alloggio.
Il vitto dovuto al lavoratore deve assicurargli un’alimentazione sana e sufficiente.
L’alloggio fornito al lavoratore deve essere idoneo a garantirgli la riservatezza e la dignità.
I valori convenzionali del vitto e dell’alloggio vengono rivalutati annualmente
Lavoratori conviventi:
Hanno diritto al vitto e all’alloggio o all’indennità sostitutiva
Lavoratori non conviventi:
Se prevista la presenza continuativa, hanno diritto al vitto o all’indennità sostitutiva
Lavoratori non conviventi addetti a prestazioni di cura alla persona (tra le 20:00 e le ore 08:00):
Hanno diritto alla cena, alla colazione o all’indennità sostitutiva.
In aggiunta ad un idonea sistemazione alloggiativa
Emolumenti Maturati
Una delle domande più frequenti dei clienti che vengono in studio sono:
“Cosa devo erogare alla colf ogni anno?”
“Quali sono le spettanze che matura per legge?”
Vediamo quali sono gli emolumenti a cui hanno diritto colf e badanti.
Ferie
Il diritto alle ferie è irrinunciabile, non può essere sostituito dalla relativa indennità economica. Ai collaboratori domestici si applicano le norme previste per la generalità dei lavoratori subordinati.
Il prestatore di lavoro ha diritto ad un periodo annuale di ferie pari a 4 settimane, di cui 2 vanno godute nel corso dell’anno di maturazione e, le restanti 2 settimane, nei 18 mesi successivi al termine dell’anno di maturazione
Permessi
I lavoratori hanno diritto a permessi individuali retribuiti per l’effettuazione di visite mediche, documentate, purché coincidenti con l’orario di lavoro. In particolare:
- Per i lavoratori conviventi 16 ore annue, ridotte a 12 per i lavoratori conviventi inquadrati nei livelli C, B e B super
- Per i lavoratori non conviventi con orario non inferiore alle 30 ore settimanali, 12 ore annue
Il lavoratore colpito da comprovata disgrazia a familiari o parenti conviventi entro il 2° grado, ha diritto a 3 giorni di permesso retribuito.
Scatti di Anzianità
Gli scatti di anzianità sono una voce della retribuzione che va in aggiunta alla normale paga base. Essi vengono erogati quando il lavoratore raggiunge una determinata anzianità di servizio presso lo stesso datore di lavoro.
L’entità di ogni scatto di anzianità è pari al 4% della retribuzione minima contrattuale. Facendo un esempio, un lavoratore inquadrato al livello B SUPER in regime di non convivenza, con paga oraria minima contrattuale pari ad € 6,22 lordi, maturerà ogni biennio uno scatto pari a 0,25 € lordi/ora (6,22 x 4%). Tale scatto andrà ad aumentare la paga oraria base, portandola a 6,47 € lorde orarie dopo il primo biennio.
Ogni lavoratore può maturare massimo 7 scatti biennali.
Tredicesima Mensilità
A tutti i collaboratori domestici spetta la tredicesima mensilità (o gratifica natalizia), da corrispondere entro il mese di dicembre di ogni anno.
Essa matura anche durante le assenze giustificate per malattia, infortunio, maternità.
Per i lavoratori che svolgono prestazioni di lavoro inferiori all’anno, saranno corrisposti tanti dodicesimi quanti sono i mesi di durata del rapporto di lavoro.
Trattamento di Fine Rapporto
Al momento della cessazione del rapporto di lavoro, il collaboratore familiare ha diritto al trattamento di fine rapporto (T.F.R.).
L’ammontare è determinato prendendo le retribuzioni percepite nell’anno e divise per 13,5. Ogni anno le quote di T.F.R. accantonate sono soggette a rivalutazione.
Esso spetta a prescindere dalla motivazione di cessazione del rapporto di lavoro (dimissioni, scadenza naturale del contratto, licenziamento ecc.).
Estinzione del Rapporto di Lavoro
Il rapporto di lavoro domestico è un rapporto di lavoro speciale che ha per oggetto l’opera svolta a favore del datore di lavoro, per il funzionamento della vita familiare.
Per queste ragioni è permesso il recesso libero (cd. Licenziamento ad nutum) dal rapporto, in quanto non si applicano le norme restrittive sul licenziamento in genere.
Cause di Cessazione
Il rapporto di lavoro può essere risolto a seguito dei seguenti eventi:
- Mancato superamento del periodo di prova
- Scadenza del termine per i contratti a tempo determinato
- Recesso del datore di lavoro (licenziamento)
- Recesso da parte del lavoratore (dimissioni)
- Risoluzione consensuale
- Morte del lavoratore
- Morte del datore di lavoro
Termini di Preavviso
Sia il datore di lavoro che il lavoratore possono recedere liberamente dal rapporto di lavoro, con l’osservanza dei termini di preavviso stabiliti dal Contatto Collettivo di riferimento.
Al termine del periodo di preavviso l’alloggio dovrà essere lasciato libero da cose non di proprietà del datore di lavoro.
La parte che recede dal rapporto senza rispettare i termini di preavviso, dovrà riconoscere all’altra la relativa indennità sostitutiva.
Morte del Datore di Lavoro
Uno dei casi particolari è sicuramente il recesso del rapporto di lavoro dovuto al decesso del datore di lavoro.
“Quali familiari sono obbligati nei confronti del lavoratore?”
Con la morte del datore di lavoro, il lavoratore ha comunque diritto alla liquidazione delle spettanze maturate sino a quel momento (tredicesima, ferie residue, TFR) oltre alla retribuzione.
I familiari tenuti a rispettare gli obblighi suddetti nei confronti del lavoratore sono:
- I familiari coabitanti
- Il coniuge
- Il convivente di fatto
Gli eredi del datore di lavoro devono dare preavviso di licenziamento al lavoratore o, in mancanza, il pagamento della relativa indennità sostitutiva del preavviso.
Comunicazioni Obbligatorie
Con la cessazione del rapporto di lavoro, il datore di lavoro dovrà inviare telematicamente la comunicazione di recesso tramite i canali telematici Inps, entro 5 giorni dall’evento.
Aspetti Contributivi
La contribuzione versata dal datore di lavoro, consente al lavoratore domestico di accedere alle prestazioni assicurative e pensionistiche sempre se sussistano i requisiti richiesti dalla legge.
Con la comunicazione obbligatoria di assunzione l’Inps, essendo l’Istituto ricevente, disporrà l’apertura di una posizione assicurativa a nome del lavoratore domestico assunto.
Versamento dei Contributi
La contribuzione da versare all’Inps avviene trimestralmente tramite bollettini di pagamento PagoPA, che l’Inps rende disponibili sui propri canali telematici.
Il datore di lavoro dovrà effettuare il versamento per intero, comprensivo della quota a carico del lavoratore che è stata trattenuta allo stesso in busta paga.
Di seguito si riportano le scadenze trimestrali entro le quali effettuare i pagamenti dei contributi.
Deducibilita’ degli Oneri Contributivi
Il datore di lavoro può, in sede di dichiarazione dei redditi, dedurre dal proprio reddito complessivo i contributi versati all’Inps per i rapporti di lavoro domestico.
Il limite massimo di deducibilità è di € 1.549,37 per ogni anno e solo per la quota versata a carico del datore di lavoro. La deducibilità opera con il criterio di cassa, perciò fanno parte tutti i bollettini pagati nel 1°, 2° e 3° trimestre dell’anno corrente e del 4° trimestre dell’anno precedente.
CAS.SA.COLF
La Cas.sa. Colf è uno strumento contrattuale che fornisce assistenza sanitaria integrativa ai propri iscritti.
Per aderire a questo strumento non bisogna compilare nessun modulo di adesione in quanto l’iscrizione avviene d’ufficio con il pagamento della quota tramite bollettino trimestrale.
Infatti, tramite i bollettini trimestrali con le scadenze sopra descritte, il datore di lavoro versa oltre alla quota di contribuzione a suo carico e del lavoratore, una quota destinata alla Cas.sa. Colf.
La quota di contribuzione destinata a questo fondo di assistenza sanitaria è pari, con decorrenza 01/01/2021, a 0,06 € per ogni ora retribuita (0,04 a carico del datore di lavoro e 0,02 a carico del lavoratore).
il diritto alle prestazioni scatta a partire dal 2° trimestre di versamento ma le richieste di rimborso potranno essere inviate solo dopo aver versato 4 trimestri consecutivi ed aver raggiunto la soglia minima di 25,00 €.
Gli Aspetti Fiscali
Determinazione Dell’imposta Sui Redditi
Nei rapporti di lavoro domestici il datore di lavoro non è il sostituto di imposta, perciò non trattiene in busta paga l’Irpef e le addizionali regionali e comunali. E’ il lavoratore domestico stesso che dovrà provvedere autonomamente in sede di dichiarazione dei redditi a calcolare l’imposta sui redditi dovuta.
L’obbligo della dichiarazione dei redditi scatta solo se il reddito prodotto superi gli 8.000,00 € annui.
La determinazione dell’imposta avviene sulla base delle aliquote previste per la generalità dei lavoratori:
- 23% per redditi fino a 15.000 €
- 27% per redditi oltre 15.000 € ma inferiori a 27.000 €
- 38% per redditi oltre 28.000 € ma inferiori a 55.000 €
- 41% per redditi oltre 55.000 € ma inferiori a 75.000 €
- 43% per redditi oltre 75.000 €
- LA BUSTA PAGA
Anche se il rapporto di lavoro domestico è meno rigido rispetto alle altre tipologie contrattuali, il datore di lavoro è obbligato a consegnare al lavoratore la busta paga ed a corrispondergli la relativa retribuzione.
Copia della busta paga sottoscritta dal lavoratore domestico va conservata dal datore di lavoro domestico od in alternativa presso l’ufficio del proprio Consulente del Lavoro.
Le disposizioni relative alla tracciabilità dei pagamenti delle retribuzioni non si applicano nei rapporti di lavoro domestico.
Noi consigliamo comunque di corrispondere le retribuzioni in maniera tracciata, in modo che nell’eventualità di contestazioni sindacali da parte del lavoratore ci sia prova di quanto erogato allo stesso.
Certificazione Unica (CU)
Il modello Cu è uno dei documenti fondamentali per fare la dichiarazione dei redditi, ma per i rapporti di lavoro domestico è prevista una disciplina specifica.
Il datore di lavoro domestico deve consegnare al proprio lavoratore una dichiarazione sostitutiva della Certificazione Unica (ex CUD), che assolve alle stesse finalità della CU.
La dichiarazione sostitutiva non deve essere obbligatoriamente consegnata entro la scadenza de 31 marzo.
Detrazioni Spese Per Colf E Badanti
Il datore di lavoro può detrarre dall’imposta lorda un importo pari al 19% delle spese documentate sostenute per i collaboratori domestici assunti per la propria assistenza personale, per un importo non superiore a 2.100,00 €.
La detrazione spetta solo nei casi di non autosufficienza, se il reddito complessivo del contribuente non supera 40.000,00 €.
La condizione di non autosufficienza deve risultare da apposita certificazione medica.
La detrazione non preclude la possibilità di dedurre i contributi previdenziali ed assistenziali versati per i collaboratori domestici che, come detto nel precedente capitolo, sono deducibili nel limite di € 1.549,37.
Dott. Matteo Calamai
Tel. +39 0735 7609228
E-mail: matteo.calamai@cesco.org
CAS.SA.COLF
La Cas.sa. Colf è uno strumento contrattuale che fornisce assistenza sanitaria integrativa ai propri iscritti.
Per aderire a questo strumento non bisogna compilare nessun modulo di adesione in quanto l’iscrizione avviene d’ufficio con il pagamento della quota tramite bollettino trimestrale.
Infatti, tramite i bollettini trimestrali con le scadenze sopra descritte, il datore di lavoro versa oltre alla quota di contribuzione a suo carico e del lavoratore, una quota destinata alla Cas.sa. Colf.
La quota di contribuzione destinata a questo fondo di assistenza sanitaria è pari, con decorrenza 01/01/2021, a 0,06 € per ogni ora retribuita (0,04 a carico del datore di lavoro e 0,02 a carico del lavoratore).
il diritto alle prestazioni scatta a partire dal 2° trimestre di versamento ma le richieste di rimborso potranno essere inviate solo dopo aver versato 4 trimestri consecutivi ed aver raggiunto la soglia minima di 25,00 €.
Gli Aspetti Fiscali
Con la cessazione del rapporto di lavoro, il datore di lavoro dovrà inviare telematicamente la comunicazione di recesso tramite i canali telematici Inps, entro 5 giorni dall’evento.